Il numero: 7 milioni

Spazio serio di riflessione sui dati della disabilità

Pubblicato da Oriana Gullone il 27 marzo 2023

7.000.000 le persone, in Italia, sorde o con problemi di udito. Eppure risale solo al 19 maggio 2021 il riconoscimento istituzionale della LIS, la lingua dei segni italiana.

Sì, lingua, non linguaggio. Il linguaggio è la predisposizione naturale dell’essere umano a comunicare, la lingua è il sistema di regole per farlo.

Così come segni, non gesti. Il vocabolario Treccani definisce il gesto un “movimento del braccio, della mano, del capo, con cui si esprime tacitamente un pensiero, un sentimento, un desiderio, talora anche involontariamente, o si accompagna la parola per renderla più espressiva (…)”. I gesti sono quelli usati anche dalle persone udenti.

Illustrazione di Aurora Protopapa

Non gli si può attribuire un significato unico e preciso e non possono essere realizzate frasi di senso compiuto. I segni che compongono la LIS, invece, corrispondono alle parole delle lingue vocali: sono unità dotate di significato proprio, con precise caratteristiche linguistiche e seguono regole grammaticali precise.

Sono all'incirca 300 le lingue 'non parlate' utilizzate nel mondo da più di 70 milioni di persone.

Nella comunità della regione del Negev in Israele, per la presenza di un vasto numero di persone sorde (150 su una popolazione di circa 3500), la diffusione della lingua dei segni (Al Sayyid bedouin sign language) coinvolge anche le persone udenti.

Come nell'isola di Bali, in Ghana e in Messico, o sull’isola di Martha’s Vineyard, al largo degli Stati Uniti. In questi casi le barriere tra sordi e udenti cadono: essere sordi non costituisce un ostacolo all'integrazione nel momento in cui la lingua dei segni viene condivisa anche da un vasto numero di persone udenti, contribuendo alla sua standardizzazione.

In Puglia, lo scorso dicembre, è stato avviato un progetto pilota per inserire l’insegnamento della LIS nelle scuole secondarie di primo grado. A dimostrazione che l’inclusione è un avvicinamento reciproco, un gioco di squadra.