Se le strade sono state costruite per le automobili e i marciapiedi per i pedoni, quale infrastruttura deve usare un disabile per muoversi liberamente con la sua sedia a rotelle?
Qualche giorno fa mi sono posto questa domanda, e purtroppo non sono riuscito a darmi una risposta esaustiva.
Quando mi muovo da solo con la mia carrozzina mi capita di dover scegliere il rischio minore, la strada è molto comoda però spesso corro il rischio di essere investito dalle automobili, la mia distanza da terra è infatti ridotta e a volte le macchine non riescono a vedermi, il pericolo aumenta quando per non invadere troppo la carreggiata costeggio le auto parcheggiate. Mentre fanno retromarcia ho appurato che il 99% delle volte non percepiscono la mia presenza, così molto spesso, per essere più sicuro, guido contromano in modo da avere maggiore controllo sugli altri e una migliore reattività in caso di pericolo.
Il manto stradale è un'altra bella insidia: la sedia a rotelle per chi non lo sapesse deve avere una carreggiata molto stretta per poter accedere ai luoghi più angusti degli edifici, questa larghezza minimalista diventa acerrima nemica di san pietrini, buche, tombini che possono essere la causa di dolorosi ribaltamenti.
"Strada o marciapiede?". Illustrazione di Aurora Protopapa
Nel 2020 a Firenze in piazza del Brunelleschi Niccolò Bizzarri, un ragazzo disabile, perse la vita a causa di una buca. Usare i marciapiedi è più sicuro solo ed esclusivamente se le barriere architettoniche sono a norma di legge, a volte decido di usarli per evitare i pericoli del traffico, ma proprio quando mi sento al sicuro tra i pedoni mi accorgo che dall'altra parte non c'è lo scivolo o ancor peggio il marciapiede termina con una scalinata, quindi, arrivato dall'altra parte, devo scendere nuovamente in strada affrontando lo scalino, o fare dietro front.
Le uniche tratte abbastanza sicure sono le piste ciclabili, essendo le sedie a rotelle molto simili alle biciclette ed essendo le ciclabili progettate appositamente per esse la sicurezza aumenta notevolmente. La soluzione sarebbe usare solo ed esclusivamente questi asfalti totalmente green, ma il problema è che a volte la destinazione non si interseca con questi capolavori ingegneristici. E pensare che per risolvere il problema basterebbe eliminare una dopo l'altra le barriere architettoniche dei marciapiedi. Il Bel Paese europeo deve ancora crescere per offrire gli stessi diritti che in altri paesi sono già da tempo consolidati. In Germania ad esempio i marciapiedi sembrano essere rivestiti in velluto, progettati per accogliere indistintamente tutti.
Nel frattempo non dobbiamo arrenderci, non dobbiamo rinunciare alla nostra autonomia. Oggi vagare in sedia a rotelle per le città italiane è un po’ come giocare a poker con gli automobilisti, con le barriere architettoniche e tutti gli altri pericoli che ci circondano, e per sentirsi sicuri bisogna mostrare sicurezza anche se abbiamo poche certezze.
Personalmente sono disposto a rischiare l'all-in pur di vivere a pieno la mia vita.
Personalmente sono disposto a rischiare l'all-in pur di vivere a pieno la mia vita.