Prospettiva ma plurale

Non da che punto, bensì da che punti, guardi il mondo, tutto dipende

Pubblicato da Cristiano Misasi il 5 novembre 2024

Prospettiva: undici lettere che mettono insieme un’intera visione del mondo. Ma cosa sta a significare, realmente, questo termine? La prima definizione di “prospettiva” fornita dalla Treccani è la seguente: parte della geometria descrittiva che si propone di elaborare le regole grafiche per costruire di un qualunque oggetto reale un’immagine bidimensionale analoga a quella data dalla visione diretta. E se volessimo interrogarci invece sulle norme prospettiche che regolano la nostra geometria esistenziale, se ne esistono?

Sin dal primo respiro della civiltà, è stata una concezione di questo tipo a modellare il pensiero dell'uomo rispetto alla realtà, facendogli acquisire la capacità di analizzare una determinata situazione da vari punti di vista, e mostrandogli, di conseguenza, versioni diverse ma tutte legittime – e legittimate – di uno stesso soggetto.

Vivo su una sedia a rotelle, e, per questo motivo, molte delle mie prospettive sono uguali a quelle dei più, mentre altre sono figlie della mia condizione. Spesso mi rendo conto che è difficile immaginare, per chi non la vive, una quotidianità fatta di lotte volte a superare limiti su limiti – reali, autoimposti, sanciti dalla società – e barriere architettoniche; delle volte, tuttavia, mi capita di cimentarmi proprio in esperimenti sociali: amo sedermi su una panchina e lasciar provare a chi ne ha voglia il mio destriero a quattro ruote, perché in quei momenti, in pochi secondi, tutti i tabù e i preconcetti vengono asfaltati dallo scorrere fluido di quel telaio guardato altrimenti con tanto timore. Alcuni bambini addirittura mi dicono: «Dove si compra? La voglio anch'io!». Ecco: è allora che sento di aver vinto, perché in qualche modo, seppur parziale, ho ampliato le prospettive delle persone.

Cieli mobili "Cieli mobili". Illustrazione di Aurora Protopapa.

Eppure, ancora oggi, nel 2024, analizzare il concreto da punti di vista diversi sembra essere un compito riservato alle trattazioni filosofiche. Ma quanto sarebbe migliore, invece, il mondo, se ognuno riuscisse ad assumere, anche solo per un istante, la prospettiva di chi gli sta parlando dal lato opposto del tavolo? Quante guerre, quanti morti, quante sofferenze inutili si potrebbero evitare, se solo i grandi mettessero a fuoco le cause dei conflitti vestendo per un attimo i panni altrui?

Credo, personalmente, che ogni prospettiva sia paragonabile agli addendi di un'addizione: se da una parte la somma è il risultato complessivo che le prospettive generano quando si congiungono, dall’altra avere più proiezioni di uno stesso oggetto impreziosisce e arricchisce la nostra conoscenza di esso. Per questo è importante anche saper condividere la propria prospettiva con la società e avere la consapevolezza che noi in primis, con i nostri comportamenti, il nostro esempio e la nostra totalità, siamo generatori passivi delle visioni cui gli altri daranno vita domani. Se solo riuscissimo a farci contagiare dai mille e più punti di vista, dalle mille tonalità di colore che annullano il grigio del cielo, dai mille accenti e pronunce che fanno cultura, dai mille difetti che descrivono la perfezione e dai mille amori che tracciano l’unico vero... Ecco, se vi riuscissimo, io sono convinto, vivremmo in un posto assai più bello.